Il volontariato fa bene al cuore. Il cuore ne è simbolo. Pace

Volontariato: la risposta all’egoismo, per una cultura di pace

“Ti do quello che posso, mi dai quello di cui ho estremo bisogno”

Il volontariato, la solidarietà, il condividere lo stesso suolo e donarsi reciprocamente tempo e competenze, sono la risposta all’egoismo, alla solitudine, alla paura, e costruiscono la cultura di pace. Trento, Capitale Europea del Volontariato 2024, si presenta come luogo per allargare la riflessione e per rilanciare la sfida.

Viviamo in un tempo in cui si conta ogni cosa, tutto è misurato e valutato sul denaro e sui numeri, e chi non produce è facilmente scartato. Il consumo dei beni superflui diventa ragione di vita. Le nuove cattedrali si nutrono della logica dell’acquisto forsennato. Tutto questo genera profonda infelicità, data dall’insoddisfazione perpetua. La via della gratuità, dei piccoli gesti, della semplicità, del volontariato, va controcorrente, ed è una via verso la felicità.

Perché il volontariato “fa bene alla salute”?

La solidarietà è rendere il prossimo protagonista di scambio, diceva don Tonino Bello. E allora, ti dono il mio tempo, il mio sapere, le mie mani, e tu mi riempi il cuore di quello di cui ho più bisogno, mi guarisci nel profondo.

Il volontariato è uno spazio prezioso nella nostra vita, è un terreno di guarigione e di felicità, perché fa uscire dalla chiusura dell’egoismo. Pensare agli altri non è banale. Dedicarsi senza secondi fini, gratuitamente, riempie il cuore. Per costruire una cultura di pace, abbiamo bisogno del volontariato in tutte le sue diramazioni: accompagnamento, sport, salute, cultura, arte, protezione del territorio…

La solidarietà e la convivenza

Se dedichiamo alcune ore del nostro tempo al volontariato, ci rendiamo conto di far parte di una comunità. Il volontariato crea comunità, la nutre ed è il migliore antidoto alla solitudine e all’isolamento. Lorenzo Dellai, nel 2008 Governatore della Provincia Autonoma di Trento, aveva creato l’assessorato alla Solidarietà e Convivenza, un’intuizione potente. Ho avuto l’onore di guidarlo per cinque anni, e così ho conosciuto le mille forme del tessuto del volontariato trentino.

Dopo il terremoto in Abruzzo il volontariato ha dato il massimo con i Vigili del fuoco volontari, la Croce rossa, i Nuvola, gli Psicologi per i popoli, le 110 associazioni del Tavolo Trentino per l’Abruzzo. Nel percorso di convivenza con i nuovi cittadini, abbiamo visto nascere 64 associazioni di varie provenienze, attive sul territorio. Tanto volontariato si è sviluppato intorno al tema della donna. E poi come non parlare delle migliaia di persone impegnate nelle 250 associazioni di solidarietà internazionale!

Un giovane che fa un’esperienza totalizzante di volontariato in un’area più povera del mondo, diventa un cittadino migliore, torna cambiato, più sensibile e motivato. La solidarietà crea comunità.

Storie di volontariato e di pace

Rodrigo fa volontariato nella favela attraverso la danza

Tra le tante storie di volontariato che portano pace nel cuore, e pace nella comunità, penso a Andrea che è andato in Abruzzo a scavare e ha trovato l’ultima ragazza ancora viva sotto le macerie, non udente. Penso a Carlo, medico chirurgo, che ha dato la sua vita all’Africa e ha reso tanti delle persone migliori. A Nazmi, rom fuggito dagli incendi della guerra del Kossovo, che ha avviato un’associazione per aiutare i rom a Pristina, e poi è venuto in aiuto degli anziani delle nostre valli, consegnando la spesa e conforto durante la pandemia. Penso a M. che assiste le persone in punto di morte. Elena va in strada di notte e porta qualcosa di caldo a chi deve vendersi. Luigi ha più di 90 anni e continua a spendersi per chi ha bisogno qui e in Kenia. Fausto corre per tutti, sempre.

Il volontariato è anche trasmettere i valori della solidarietà in ogni angolo del pianeta, per costruire la pace. Come ha fatto suor Antonietta con i ragazzi della favela in Brasile. Oggi uno dei suoi ragazzi, Rodrigo, fa volontariato con un gruppo e attraverso la danza aiutano le donne anziane, gli abitanti dei quilombo, le vittime di violenza.

La lista è infinita. Se vuoi essere felice e dare il tuo contributo alla pace, vai e fai la tua parte nel volontariato.

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