“The Climate Route” si sta preparando per la partenza: la spedizione lungo la Via della Seta racconterà l’impatto dei cambiamenti climatici sulle popolazioni, per un mondo più green. Qui si parla di cose serie! L’informazione è uno dei primi passi per una conversione ecologica, insieme alla sensibilizzazione.

L’incontro
È passato più di un anno da quella video chiamata: Marianna (Beltrami) ed io eravamo sedute sul pavimento della Stazione Termini a Roma e ascoltavamo attente e incuriosite il racconto del sogno dei ragazzi di “The Climate Route”. Il primo contatto con noi lo aveva stabilito il viaggiatore e fotografo Giuseppe Cariddi, da lì sono arrivati i fondatori dell’associazione Luca, Andrea, Giorgio e Alberto. Infatti l’associazione è nata durante il primo lockdown dagli attivisti per il clima: “Il nostro grande obiettivo è sensibilizzare più persone possibili sulla crisi climatica, per farlo vogliamo raccontare le storie di chi già la sta affrontando per stimolare speranza in un mondo più equo e sostenibile”.
Tra poliziotti che controllavano la stazione semi vuota e uomini d’affari indispettiti, abbiamo deciso di appoggiare in pieno la spedizione per raccontarla con un documentario. Tutto il progetto si è poi consolidato nei boschi distrutti dalla tempesta Vaia a Pinè.

Il progetto “The Climate Route”: la spedizione green, i cambiamenti climatici, le popolazioni
La spedizione percorrerà lunghi tratti della Via della Seta e non solo. Viaggeremo nel modo meno impattante possibile per raccontare gli effetti dei cambiamenti climatici e le storie di chi sta già reagendo per contrastarli. Il documentario vuole suscitare empatia e speranza. La crisi climatica è un ostacolo enorme ma siamo convinti che uniti e informati possiamo ancora creare un mondo più equo e sostenibile.
L’itinerario. La spedizione green, i cambiamenti climatici, le popolazioni
Partiremo dall’Italia, sul ghiacciaio della Marmolada. Attraverseremo i Balcani in treno fino alla Turchia. Una volta arrivati in Azerbaijan prenderemo un battello fino al Turkmenistan, per poi proseguire in treno sulla Silk Railway e attraversare Uzbekistan, Kazakhstan e Kirzighistan. Ci fermeremo in Mongolia a conoscere le popolazioni locali schiacciate dai cambiamenti climatici. Cercheremo di capire che soluzioni hanno messo in campo i pastori, i nomadi, i contadini… Da lì, percorreremo un tratto della Transiberiana per raccontare lo scioglimento dei ghiacci e i cambiamenti a esso connessi.

Il film, la distribuzione
Tutta la spedizione sarà raccontata sui Social in tempo reale. Da lì realizzeremo un film documentario che seguirà la spedizione, le dinamiche interne, le sfide, i popoli e le speranze. Il film sarà distribuito da Indie Rights di Los Angeles, che in questi giorni lo sta presentando all’European Film Market, al Festival del cinema di Berlino.
La casa di produzione Aurora Vision da 5 anni è “Aurora Vision Ecolifestyle”, con un impegno diretto per la conversione ecologica. E lo scorso anno abbiamo realizzato per il Vaticano – Laudato Si’ – la mostra “Emozioni per generare il cambiamento”, con le foto di Asaf Ud Daula. Con il film “The Climate Route” proseguiremo nel comunicare e sensibilizzare per un’ecologia integrale.
Fino a oggi hanno dato la piena adesione alla spedizione: FAO, Mountain Alliance, I.ta.cà Festival del turismo sostenibile. Gruppo Frida Università di Torino, Guide Marco Polo, IdeeGreen, Italia che Cambia, UniquePels.
