Al Sacrae Scenae film festival nell’accogliente Ardesio, ci siamo arrivati pieni di entusiasmo: un festival in presenza dal 27 al 29 agosto 2021, un cinema reale, il pubblico e… Ben due premi per Wells of Hope. E pure un coccodrillo in una chiesa, curioso vero? Non è cosa da poco in questi tempi strani. I festival sono ormai in prevalenza online, niente da dire, ma la presenza cambia tutto. Incontrare le persone, guardarle negli occhi, fare rete, sono i valori principali della partecipazione a un festival, e qui ce li siamo goduti tutti.
Il Sacrae Scenae Film festival
Mi piacciono i festival tematici, perché danno sempre molto spazio ai documentari e perché si possono vedere lavori su temi simili, interpretati in modi diversi. Il festival Sacrae Scenae si occupa di devozione popolare, con uno sguardo aperto al mondo. Il presidente è Fabrizio Zucchelli; è anche grande esperto del prezioso Santuario Madonna delle Grazie. Il direttore artistico è Roberto Gualdi, presidente dell’associazione Cinema e Arte, che organizza festival molto interessanti in varie parti d’Italia. Tanti i volontari attivi, della pro loco e di Vivi Ardesio, molto preparati e disponibili.
Entrare nel grande cinema, con uno schermo enorme e le poltroncine comodissime, è stata una vera esperienza post lock down, un segno di speranza. Tra i 22 film in concorso, abbiamo ritrovato Our Lady’s Peace del montenegrino Vladimir Perović, un nostro vecchio amico dei primi anni di Religion Today Film Festival e altri titoli di grande pregio.
I premi a Wells of Hope
Due i documentari di Aurora Vision in concorso: Amazonia, la Loma Santa e Wells of Hope, sulla tratta nel mondo arabo e donne di diverse religioni che la affrontano con la rete Talitha Kum. Ed è stato proprio Wells of Hope a ricevere ben due importanti riconoscimenti.
Il primo, conferito dalla giuria rappresentata da Pietro Carlesi, è il Campanile d’argento: “Menzione al film Wells of Hope per essere riuscito a testimoniare con forza lo sfruttamento delle donne e la tratta degli organi con testimonianze di vibrante forza emotiva in una regione martoriata da soprusi e guerre.” Salgo sul palco piena di emozione, ricordando il dramma vissuta dalla val Seriana e da tutto il mondo, e pensando alla forza dell’accoglienza di Ardesio.
Con grande sorpresa, e un pizzico di commozione, non è l’unico premio, perché viene annunciato il Premio Giuria Popolare a Wells of Hope: “Il film vince il premio della Giuria Popolare per averci fatto conoscere la drammatica condizione di molti profughi siriani, soprattutto donne e bambini, attraverso una narrazione vivida, intensa, forte seppur delicata, capace di arrivare al cuore di tutti stimolando nuove riflessioni. Il progetto interreligioso che vede coinvolte numerose donne a sostegno delle diverse fragilità nei campi profughi, diventa esempio di fede quotidiana concreta e soprattutto atto di speranza forte e indispensabile, sempre e in ogni caso.”
Sul palco prendo l’impegno di portare uno dei premi alle donne arabe in Libano, Siria e Giordania, appena possibile. Se volete guardare il film, sostenendo il progetto, lo potete fare sul sito di Talitha Kum, qui.
L’alta val Seriana: al Sacrae Scenae film festival nell’accogliente Ardesio e il coccodrillo nella chiesa.
Partecipare ai festival cinematografici arricchisce sempre in molti aspetti: per i contenuti, l’incontro con nuove persone, lo scambio di vedute, le emozioni del cinema, e non ultima la conoscenza del territorio. Il turismo diffuso si sposa perfettamente con i festival. E così scopriamo il profilo da sogno delle Alpi Orobie, l’alto campanile di Ardesio e il suo santuario legato all’apparizione durante un temporale, i paesi vicini.
Tra questi troviamo il curioso Santuario Madonna delle Lacrime a Ponte Nossa. In una chiesa romanica con affreschi importanti, un santuario dedicato alla Madonna, si trova un coccodrillo appeso al soffitto. Pare sia lì dal XVI secolo. Da dove viene? Ci sono diverse versioni, ma la tradizione lo collega a un commerciante di stoffe che 500 anni or sono si trovò di fronte al coccodrillo nelle paludi vicino a Rimini. Affidatosi alla Madonna delle Lacrime, riuscì a colpirlo con l’archibugio e a salvarsi. Pare che volle portare il coccodrillo nella chiesa come voto di ringraziamento.