Religion Today Film Festival: nel 1997 nasceva il viaggio nelle differenze
Religion Today film Festival, era il 1997. Nella cultura dominante erano forti le spinte verso uno scontro di civiltà. Non che oggi non ci siano più, ma le iniziative di dialogo sono molto più forti. Anche nel cinema si sentiva spesso la frase: “Dio è morto, anche sullo schermo”. Uscivamo da due decenni di modelli culturali superficiali e carichi di rumori. La ricerca del silenzio, la meditazione, la mindfulness erano ancora per pochi.
Io ero impegnata nella regia di documentari, spesso a tema spirituale, e mi mancava uno spazio di confronto e canali di distribuzione. Facevo parte del direttivo dello IAMHIST (International Association For Media And History) insieme ad alcuni dei più importanti studiosi al mondo. Ed ero anche nel direttivo dell’allora Festival della Montagna “Città di Trento”. Guardando i film nella commissione di selezione, mi rendevo conto che molti parlavano di montagna, ma sottendevano una forte ricerca spirituale. L’ascesa richiamava una ricerca di Dio.
Dal pensiero all’azione: la nascita di Religion Today
Alberto ed io avevamo scelto di vivere in Trentino, rinunciando al sogno africano. Volevamo comunque dare il nostro contributo per riscaldare il dialogo e renderlo un po’ più concreto. A far scattare la scintilla definitiva è stata una frase di don Tonino Bello appena tornato dall’Etiopia: “Coraggio ragazzi, dobbiamo passare dalla cultura dell’indifferenza alla convivialità delle differenze!”
E allora perché non fondare il primo festival al mondo di cinema e dialogo inter-religioso?
I primi ad essere coinvolti nel grande cammino erano gli studiosi dello IAMHIST: il produttore e storico delle prime serie di documentari storici della BBC Jerome Kuhel, il sociologo del cinema Pierre Sorlin, Karsten Fledelius e Dan Leab. E gli italiani: il prof Andrea Zanotti, padre Contardo Zeni, Lucio Dalla, Sergio Zavoli e molti altri.
Le prime edizioni
Religion Today Film Festival è nato come festival itinerante, quasi un pellegrinaggio in città e luoghi simbolo. I primi tre anni le sedi erano Trento, Bologna e Ravenna. Non è stato facile creare un pubblico affezionato e far passare l’idea. Il primo articolo di giornale uscito diceva più o meno: “Non ci sarà mai una seconda edizione”… Le immagini più forti di quei primi anni sono le due proiezioni a Ravenna a Sant’Apollinare in Classe e a sant’Apollinare nuovo. Venivano proiettati i primi film in bianconero a tema religioso, proprio sotto i più bei mosaici al mondo, che in fondo erano già delle narrazioni dinamiche. I film erano accompagnati da musica dal vivo con le partiture originali.
Il laboratorio di convivenza
In parallelo al valore dei film e alle proiezioni, avveniva il Laboratorio di Convivenza. Registi di ogni parte del mondo, e da zone in conflitto, venivano al festival e vivevano una settimana in un convento per imparare a dialogare. Un regista è un moltiplicatore d’opinione, quindi sensibilizzarne uno significa sensibilizzare migliaia di persone. Le due cinematografia più interessanti in campo religioso e spirituale erano quella iraniana e quella israeliana,. I primi laboratori vedevano quindi grandi registi da Iran e Israele convivere con frati o monaci. Si creavano stupendi spazi di confronto, e momenti di preghiera indimenticabili; come la condivisione delle cene dello Shabbat e le notti di pianto per l’Imam Hussein.
Il cinema è stato davvero un veicolo di dialogo e ha generato un cambiamento per costruire ponti.Puoi leggere la storia della nascita di Religion Today Film Festival nel mio libro Libertà, Incontro, Avventura. Edizioni del Faro.
There are 4 comments
Una storia lunga e intensa. Un’idea innovativa e propulsiva che va avanti con forza.
Grazie!
Brava Lia! Avanti così!
Grazie di cuore… tanti ricordi su quel palco con i tuoi stupendi vestiti.
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